In Portogallo il primo albergo-biblioteca
Di Gianluca Ricci
Ce ne sono persino in cantina.
E anche fra le bottiglie del bar, in cucina, sulle mensole sopra i letti, nei bagni, soprattutto nei bagni.
E poi lungo le scale, alle pareti delle stanze, all’ingresso, praticamente dappertutto: si tratta di libri, oltre 50mila, e costituiscono l’insospettabile patrimonio del Literary Man Hotel di Obidos, un centinaio di chilometri a nord di Lisbona.
Più che patrimonio, anche se effettivamente di vero patrimonio si tratta, è il carattere distintivo: l’idea è stata concretizzata nel 2015 da imprenditori a caccia di qualcosa di specifico e unico, ma anche affascinati dall’idea che un visitatore potesse trovare ad accoglierlo tutto il calore che solo un bel mucchio di libri sa creare.
Si è trattato solo di attendere l’occasione giusta, la cessione di un vecchio convento e la sua ristrutturazione, e il gioco è stato fatto.
I libri sono stati recuperati un po’ ovunque, in modo che chiunque arrivasse potesse trovare testi scritti nella sua lingua madre, ma da qualche anno si sta diffondendo l’abitudine fra i clienti, soprattutto quelli fissi, di portare nuovi volumi in modo da accrescere l’inestimabile patrimonio dell’hotel “libresco” più ricco del mondo, al punto che la direzione auspica di raggiungere quota 100mila entro brevissimo tempo.
Intanto gli ospiti leggono, ma non solo: le stanze, all’interno delle quali a fare da padroni sono, neanche a dirlo, i libri, distribuiti un po’ ovunque, sono state arredate da architetti d’interni di primo piano, e si vede.
Inoltre sono a disposizione programmi specifici che, guarda caso, uniscono le consuete attività alla lettura come ad esempio la “biblioterapia” o il programma “natura del libro”: nel primo caso si viene accolti nel seminterrato dell’albergo, ex convento, tra centinaia di bottiglie di vino da decenni in attesa di qualcuno che le stappi e fra un libro e l’altro si può godere un rilassantissimo massaggio; nel secondo, invece, si inforca una bicicletta d’epoca e si pedala fino al mare, dove è in programma una cena letteraria durante la quale attori ingaggiati dall’hotel leggono brani significativi di alcuni dei libri ospitati all’interno dell’albergo.
Certo, in determinate circostanze la lettura è più una scusa che un’effettiva proposta a vantaggio dell’arricchimento spirituale dell’ospite, tuttavia i più avveduti possono davvero dedicare qualche momento al relax sfogliando le pagine del loro autore preferito o sorseggiare un bicchiere di buon Porto lasciandosi trasportare sulle ali della fantasia di uno dei mille e mille volumi che non solo decorano, ma qualificano l’albergo.
Ci sono romanzi, poesie, libri fantasy, gialli, horror, thriller, non manca nulla né nelle trenta stanze a soggetto letterario della struttura né negli spazi comuni: la varietà dell’offerta permette anche a quanti normalmente frequentano poco la letteratura di lasciarsi un po’ andare e provare l’ebbrezza di lavorare di immaginazione seguendo le avventure di qualcuno dei tantissimi personaggi nascosti in quelle pagine.
E che dire del Bar Gin Letterario, dove vengono serviti cocktail sulla base delle preferenze manifestate in vita da grandissimi della letteratura come Jack Kerouac (Margarita) o Francis Scott Fitzgerald (Gin Rickey) o ancora Ernest Hemingway (Mojito)? Tutto al Literary Man Hotel ha il profumo della carta, quello a cui gli irriducibili del libro non sono disposti a rinunciare, nemmeno quando vanno in vacanza.