Taiwan, un parco divertimenti roccioso
Lo Yehliu Geopark di Taiwan è per gli appassionati di geologia come Disneyland e Legoland messi insieme per un bambino goloso di attrazioni.
Chiunque manifesti un minimo interesse per le modalità con cui si sono venute formando le terre emerse sul nostro pianeta non può mancare una visita da quelle parti, nonostante in effetti non si trovi proprio dietro l’angolo. Ma lo sforzo sarà ripagato dalla visione di sistemi rocciosi e specificità geologiche davvero unici nel loro genere, tra l’altro tutti concentrati all’interno di un’unica zona del Paese e quindi facili da ammirare, se non si è mossi da null’altro se non pura curiosità, o da studiare, se invece si vuole approfittare dell’occasione per toccare con mano ciò che si vuole imparare.
Lascia stupefatti l’incredibile quantità di fenomeni diversi che è possibile incontrare camminando per i sentieri di Yehliu, una punta rocciosa che si inabissa nell’oceano sul lato nordorientale dell’isola. Un vero e proprio catalogo di rocce al naturale una più straordinaria dell’altra: passo dopo passo il paragone con i parchi dei divertimenti si fa via via sempre più plausibile.
Il consiglio è quello di partire dalla Cuesta, una sorta di cresta pendente, formata da strati di roccia sedimentaria, a picco sul mare: da lì è possibile avere uno sguardo d’insieme su gran parte delle sculture naturali che decorano il parco.
A colpire sono innanzitutto le rocce a nido d’ape, grossi massi di forma sferica crivellati di fori come se si trattasse appunto di nidi d’ape, una conformazione che si vede replicata anche sulle rocce piatte e pianeggianti dei dintorni, particolarmente vulnerabili alla pressione degli agenti atmosferici, prima causa della formazione di quei disegni. Ci sono poi le rocce a fungo, con una grande cappella di pietra sopra un sottile pilastro che le tiene ancorate alla piattaforma ondulata sottostante, la più famosa e fotografata delle quali è la cosiddetta “Queen’s head”: si tratta di una conformazione rocciosa piuttosto massiccia, in cui il lavoro di acqua e vento ha finito per scolpire su uno dei lati il profilo della regina d’Inghilterra, una suggestione fantasiosa che da una certa prospettiva però rende merito a chi l’ha elaborata.
Che dire allora della “scarpa di Fairy”, una roccia levigata dagli agenti atmosferici a forma di sandalo? La leggenda popolare vuole che sia stata abbandonata lì da una fata scesa sulla terra a combattere l’elfo delle tartarughe, ma la verosimiglianza è davvero impressionante.
Come impressionanti sono la Marine Bird Rock, una roccia gigantesca a forma di uccello, la Ice Cream Rock, un vero e proprio cono gelato a due gusti, apparentemente cioccolata e nocciola, a giudicare dai diversi colori, e la Peanuts Rock, uno scoglio in riva al mare con incastonati due sassi a forma di arachide.
E quante altre ce ne sono, un vero e proprio zoo di pietra, con esemplari di gorilla, elefanti, dragoni, maiali, pappagalli e chi più ne ha più ne metta. Ma gli esemplari più incredibili sono le rocce a candela: si tratta di protuberanze coniche che si innalzano sul terreno sormontate da una concrezione sferica allungata, una serie di candele di pietra piantate nel terreno a sfidare le onde del mare lì vicino.
Alle volte la natura riesce a battere anche la fantasia più fervida.