Russia: una metropolitana chiamata Desiderio
Di Gianluca Ricci
Era il 10 gennaio del 1863 quando venne inaugurata la prima linea di metropolitana al mondo. Fu il sindaco di Londra dell’epoca, Charles Pearson, a sfidare gli ingegneri del Paese per trovare un sistema che permettesse di viaggiare in città senza dover sottostare ai continui rallentamenti causati da un traffico stradale che già allora rendeva invivibile la capitale inglese.
Fu la società denominata Metropolitan Railway Company ad occuparsene ed è per questo che ancora oggi il mezzo viene chiamato metropolitana. All’inizio bastarono i pochi chilometri che separavano Paddington da Farringdon street e nel giro del successivo ventennio venne realizzata la cosiddetta “circle”, la prima linea vera e propria della città.
Fu un successo clamoroso e ben presto molte altre metropoli del mondo iniziarono a darsi da fare per dotare dapprima i centri storici e successivamente le periferie di linee di treni sotterranei in grado di garantire spostamenti rapidi ad un elevato numero di persone. La prima capitale sul continente europeo a inaugurare la sua metropolitana fu Budapest, nel 1896, la prima, tra l’altro, a dotare tutti i suoi mezzi di trazione elettrica, là dove precedentemente erano mossi dalla forza del vapore.
Ma la più bella di tutte è unanimemente considerata quella di Mosca, la cui prima linea entrò in funzione solo nel 1935 tra Sokolniki e Park Kultury. Tuttavia la cura architettonica con cui vennero realizzate le prime stazioni è stata tale da averle rese dei veri e propri monumenti degni della visita specifica dei turisti.
Un viaggio nella capitale russa non può dirsi completo senza aver ammirato la bellezza delle principali fermate. Dodici linee per 321 chilometri e 185 stazioni, ciascuna delle quali riflette le peculiarità costruttive del periodo in cui furono realizzate ed è per questo che ci sono studiosi che hanno definito la metro di Mosca un vero e proprio compendio della storia artistica della città.
Stabilire la graduatoria fra le più meritevoli di una visita è difficile, anche se i più concordano sulle prime cinque: la palma della migliore spetta a Komsomolskaya, sulla linea circolare, con lampadari in bronzo, arcate in marmo e otto pannelli mosaicati in cui sono raffigurati soldati russi; a seguire Novoslobodskaya, nota per i 32 pannelli in vetro colorato realizzati dall’artista Pavel Korin: su sei di essi sono rappresentate diverse professioni, tra le quali anche attività intellettuali, mentre sugli altri sono raffigurati elementi decorativi di foggia geometrica e la volta celeste
Al terzo posto di questa speciale classifica si trova Mayakovskaya, capolavoro in stile Art Decò frutto dell’ingegno dell’architetto Aleksej Dushkin, caratterizzata dalla presenza di elegantissime e modernissime (per l’epoca: era il 1938) colonne in acciaio.
A seguire la Teatralnaya, la stazione che conduce al teatro Bolshoj, alla Piazza Rossa e al Cremlino: straordinari i rilievi in porcellana che ritraggono le diverse arti a cui ci si dedicava ai tempi dell’Unione Sovietica, tanto che sono stati raffigurati ballerini e musicisti provenienti dalle sette ex repubbliche oggi autonome.
Infine la Kievskaya, in marmo e granito con 18 pannelli di mosaici e bassorilievi incentrati sulla storia del rapporto fra Russia e Ucraina, che all’epoca della realizzazione erano ancora unite.
Roba da trascorrere i primi giorni a Mosca sottoterra: il che, nel caso si giungesse da quelle parti in pieno inverno, non è opzione da sottovalutare.