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Game of Thrones, l’Irlanda del Nord ringrazia e incassa 160 milioni di sterline

Game of Thrones, l’Irlanda del Nord ringrazia

Game of Thrones, l’Irlanda del Nord ringrazia

Di Gianluca Ricci

 

Per quasi un decennio l’Irlanda del Nord ha potuto contare su una nuova, potente e floridissima attività economica, che ha risollevato le sorti di una parte considerevole del Paese e ha posto le basi per un suo rilancio in ottica tecnologica: “Game of Thrones”.

Ebbene sì, la serie tv che ha sbriciolato i record di audience in tutto il mondo e che è stata girata in gran parte in quelle suggestive lande ha prodotto reddito e ha finito per creare un indotto sul quale migliaia di persone hanno potuto vivere per dieci anni, gli otto necessari al completamento della serie più i due di organizzazione iniziale.

Dal 2009 ad oggi si calcola che i benefici per l’economia locale siano stati dieci volte superiori ai costi, sia grazie ad una spesa diretta sul territorio di 160 milioni di sterline, penny più, penny meno, sia grazie ad un ritorno di immagine che ha spinto molti appassionati a far visita alle location del racconto e agli studi televisivi dove sono state girate le scene che non è stato possibile ambientare in esterno.

Solo la produzione delle decine e decine di puntate che si sono susseguite l’una all’altra per otto stagioni ha richiesto la presenza di due troupe di 150 persone ciascuna che hanno lavorato in contemporanea per oltre 20 settimane ogni anno in luoghi diversi del Paese, ciascuno dei quali ha beneficiato a suo modo di tali presenze.

A convincere la produzione che l’Irlanda del Nord poteva essere il posto giusto per ambientare la vicenda che ha tenuto sulle spine milioni di spettatori in tutto il pianeta è stata sicuramente la sua natura selvaggia e incontaminata, ideale per sceneggiature come quella elaborata da David Benioff e Daniel Weiss.

Ma non va trascurato il fatto che il governo irlandese ha deciso di adottare consistenti incentivi fiscali per tutte le produzioni che avessero deciso di trasferire le riprese sul loro territorio.

Un mix di natura e finanza che ha dato risultati che nemmeno il più ottimista dei produttori avrebbe potuto immaginare al momento del primo ciak.

Oggi l’Irlanda sta diventando una delle mete turistiche più gettonate proprio per questo motivo e la sua economia sta lentamente virando verso un settore che si prevede possa dare grandi soddisfazioni nel breve e medio periodo: “Game of Thrones” ha fatto da apripista a nuove serie televisive che iniziano ad essere girate nei teatri di posa locali.

Teatri di posa che prima del successo planetario del fenomeno televisivo del momento erano in perdita e si trovavano ad un passo dalla chiusura definitiva, mentre oggi ad essi se ne stanno aggiungendo di nuovi proprio per rispondere alle sempre più numerose richieste delle produzioni straniere a caccia di luoghi suggestivi e tasse ribassate.

Prima “City of Ember”, poi “Your highness”, infine “Game of Thrones” hanno fatto il miracolo e oggi l’Irlanda del Nord si scopre la nazione più video-friendly del mondo.

È questo il motivo per cui da quelle parti non ci si lamenta più di tanto per la conclusione della fortunata saga.

Altre ne verranno e i nordirlandesi si faranno trovare già pronti.

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