Texas, da “Cowcity” ad “Artcity”
C’è un luogo davvero incomprensibile in Texas: si chiama Fort Worth e per decenni è stato una sorta di incubatoio per i più abili cowboy della regione, al punto che la cittadina era conosciuta nei dintorni col poco lusinghiero nome di “cowcity”, che in italiano suonerebbe un po’ come muccopoli o giù di lì.
In effetti l’economia del luogo ha gravitato a lungo sull’allevamento dei bovini, in particolare i cosiddetti longhorn, mucche caratterizzate da corna lunghissime che fuoriescono lateralmente.
Oggi, per allietare il sempre più corposo flusso turistico che inserisce Fort Worth fra le attrazioni da non perdere viaggiando in Texas, è stato addirittura ricreato un quartiere che richiama in tutto e per tutto quelle antiche tradizioni, che intanto il tempo ha confinato in un ambito specifico, ma pur sempre importante per l’economia locale: si chiama Stockyards District ed è costellato da tutto quanto può far western, compresa una doppia sfilata quotidiana di una mandria al seguito di ben addestrati cowboy studiata per riportare indietro le lancette dell’orologio ai tempi in cui per un’abbeverata non consentita si finiva per uccidere.
Nei negozi del quartiere si respira aria di duelli e diligenze: dai cappelli agli stivali, dalle fibbie ai finimenti per cavallo è tutto un fiorire di oggetti che riportano al magico mondo della conquista del west. Compresi i ristoranti, in cui è possibile calarsi nella parte dello straniero di turno e, in atmosfere da vero saloon d’epoca, assaggiare ottima carne e stufati che Terence Hill e Bud Spencer avrebbero sicuramente apprezzato.
Non poteva ovviamente mancare uno spazio dedicato ai rodei, una sorta di stadio coperto all’interno dei quali si svolgono a cadenza settimanale tornei in cui incoronare il miglior domatore di bovini del circondario.
Ma sorprendentemente Fort Worth non si esaurisce nelle atmosfere western: sembra impossibile, ma lì si trovano ben cinque musei fra i più prestigiosi degli Stati Uniti. Alcuni si concentrano sulla storia e sulla natura locali, ma altri espongono opere d’arte così preziose da poter far concorrenza a più rinomate strutture del vecchio continente.
Il National Cowgirl Museum è l’unico al mondo dedicato allo spirito pioneristico delle donne del vecchio West, con manufatti originali, biblioteca tematica e un archivio che riassume tutta la storia della conquista al femminile.
Il Museo di Scienze naturali e di Storia raccoglie testimonianze locali, ma è il Kimbell Art il più sorprendente di tutti: due edifici, uno progettato da Renzo Piano e l’altro da Louis Kahn, ospitano opere d’arte di artisti di fama mondiale, da Van Gogh a Monet, da Rubens a Rembrandt, da Cezanne al Mantegna, dal Beato Angelico a Michelangelo, unica sua opera sul suolo statunitense.
Non gli è da meno il Modern Art Museum, opera di Tadao Ando, che espone capolavori di Warhol, Bacon e Sol Lewitt. Infine l’Amon Carter Museum of American Art, filantropo della città, che ha raccolto una collezione di opere d’arte di inestimabile valore, oggi esposte nel museo che porta il suo nome.
Ce n’è davvero per tutti i gusti artistici, a Fort Worth, altro che cowcity!