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Gli errori più comuni degli aspiranti nomadi digitali e come evitarli

Gli errori più comuni degli aspiranti nomadi digitali e come evitarli

Gli errori più comuni degli aspiranti nomadi digitali e come evitarli

Forse stai immaginando la tua meravigliosa vita in giro per il mondo, lavorando come freelancer da remoto, o magari hai già cominciato quest’avventura. In ogni caso, ci sono degli errori molto diffusi fra chi sta programmando o sognando questo stile di vita e anche fra chi è diventato nomade digitale da poco.

In questo articolo andremo a vedere alcuni degli errori più comuni degli aspiranti nomadi digitali così che tu possa riconoscerli e sapere come evitarli.

I 5 errori più diffusi fra gli aspiranti nomadi digitali

Vuoi vedere tutto e di più, vuoi esplorare sentieri meno battuti, provare la cucina locale, entrare in contatto con la gente del posto e via dicendo… Stop! Questo modo di viaggiare, non solo dopo un po’ ti farà sentire esausto dal punto di vista energetico ma anche da quello fisico, soprattutto perché dovrai anche lavorare, ma ti permetterà di capire poco o niente di ogni città o Paese visitati.

Come evitare questo errore: non avere fretta. Non voler vedere tutto. Questo è semplicemente impossibile. Soprattutto se sei partito con l’idea di viaggiare a lungo, opta per quello che viene chiamato slow traveling. Si tratta di un tipo di viaggio che ti permette di trascorrere qualche settimana o addirittura mese alla scoperta di una certa area. In questo modo, potrai iniziare a grattare la superficie di quello che non avresti neanche notato viaggiando velocemente.

Se passi troppo tempo al computer, inoltre, rischi di avere il risultato contrario rispetto a quello desiderato perché, dopo un po’, sarai stanco da ogni punto di vista e, quindi, poco produttivo.

Come evitare questo errore: come abbiamo accennato, con il tempo imparerai a gestire al meglio le ore di lavoro e quelle da dedicare agli amici, al partner, alle uscite o a te stesso. Ritagliati un giorno a settimana (meglio se a metà settimana), in cui non accendere il computer ma pensato per esplorare la zona in cui ti trovi. Infine, ricorda che prendere delle pause dal lavoro non solo fa bene alla tua salute mentale ma ti permette anche di ricaricarti e di avere più idee ed energie grazie alle esperienze vissute lontano dal computer.

In realtà, la routine di per sé non è nociva, tutt’altro. Tutti noi, come esseri umani, abbiamo bisogno di avere delle abitudini che ci permettano di sentirci più al sicuro e confortevoli all’interno della nostra vita.

Come evitare questo errore: comincia sin da subito a trovare una tua routine. Questa non dev’essere uguale a quella che avevi a casa, anzi, però puoi mantenere alcune sane abitudini che avevi, come leggere prima di andare a dormire (invece di scrollare sui social) o cenare sempre alla stessa ora. Naturalmente, trovandoti in nuovi contesti e viaggiando spesso, potresti dover ri-adattare la tua routine con una certa frequenza ma l’importante è che tu abbia delle abitudini, soprattutto se trascorrerai settimane o mese in uno stesso posto. Alcuni esempi possono essere: meditare appena sveglio, fare colazione sempre nello stesso locale e frequentare una palestra o iscriverti a un corso che t’interessa.

In quanto nomade digitale, ad esempio, avrai bisogno di una connessione Internet stabile, di una scrivania da cui lavorare e, in base al tipo di persona che sei, puoi avere necessità di lavorare da un co-working, così da poter conoscere altri nomadi digitali. Arrivare in un posto e rendersi conto che l’appartamento che hai affittato è in una zona con una scarsa connessione Internet o che la città non offre alcuna occasione di socializzare con altri nomadi digitali, non è una sorpresa piacevole.

Come evitare questo errore: facendo le tue ricerche. È sempre bene prendere tutto ciò che sentiamo dagli altri e/o che leggiamo su Internet con un po’ di dubbio ma, in generale, le esperienze dirette di persone che già si trovano lì o che vi hanno vissuto in passato possono darti informazioni utili, incluse quelle che puoi non trovare online. Blog, pagine Facebook e profili Instagram inerenti il mondo dei nomadi digitali o quello dei viaggiatori nonché quella specifica destinazione sono ugualmente importanti per recuperare le prime informazioni riguardo a tutto ciò che ti serve sapere su quella destinazione.

Pianifica un budget coerente. Lascia perdere quelli che dicono di poter vivere con 5 dollari il giorno. In tal caso, si tratta di stili di viaggio e di vita non adatti ai più, specialmente a una persona che deve lavorare online e che spesso deve anche cercare nuovi clienti o dedicare del tempo a far crescere il proprio business. Non stiamo dicendo che un nomade digitale debba essere necessariamente ricco ma pensiamo sia fondamentale avere un budget che ti permetta di vivere e viaggiare in maniera confortevole per i tuoi standard.

Come evitare questo errore: sii onesto con te stesso. Pensa che un viaggio a lungo termine non è una vacanza di qualche giorno, in cui riusciresti a dormire in camerata in ostello o in una tenda in campeggio. Ricorda, inoltre, che dovrai essere lucido e produttivo per poter dare il meglio sul lavoro. Magari, puoi lavorare online da casa per un po’ e mettere da parte i soldi necessari ad avere un primo gruzzoletto che ti faccia dormire sonni sereni mentre viaggerai potendo contare solo sulle entrate date da un cliente o due. Cerca anche di rispettare il budget che ti sei dato e di sfruttare Internet e le esperienze di persone che già sono state nelle mete che sogni di vedere, per sapere qual è realmente il costo della vita lì. Infine, cerca di alternare periodi di viaggio ad altri in cui alloggiare sempre nella stessa città. In questo modo, per esempio, potrai affittare un appartamento con uno sconto mensile e, vivendo come una persona del posto e non come un turista che ogni giorno vuole fare o vedere qualcosa di nuovo, spenderai meno soldi.

Conclusione

Questi sono solo alcuni degli errori più commessi dagli aspiranti nomadi digitali o da chi ha appena abbracciato questo stile di vita. Altri due sono l’avere dei bagagli troppo pesanti, che significa anche il portarsi dietro tante cose superflue, o l’alloggiare a lungo in hotel. Quest’ultimo errore, in realtà, dipende da persona a persona e da situazione a situazione perché in certi Paesi, specialmente durante la bassa stagione, è possibile alloggiare in hotel, anche di buona categoria, spendendo quanto avresti speso per l’affitto di un appartamento o anche meno, senza dover affrontare le varie complicazioni dell’affittare da una persona del posto, con regole e una lingua che spesso non conosci.

L’importante è che tu conosca il più possibile te stesso e che, già dalla fase di organizzazione, tu tenga conto delle tue reali esigenze sia lavorative sia per quello che vuoi ottenere da questo stile di vita dal punto di vista della crescita personale, delle esperienze di viaggio e delle amicizie. In ogni casi, commettere un errore non significa essere un fallito. Gli sbagli sono dei grandi insegnanti e, anche quando sono piuttosto gravi e ci fanno finire in situazioni complicate, sta a noi individuare la lezione dietro quell’errore e capire come non ripeterlo un’altra volta.

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