Il segreto dei brand più noti
Da semplici acronimo dei nomi dei fondatori, a luoghi sconosciuti, frutta, ricordi esotici, etc.. vediamo come sono nati i nomi dei prodotti e delle firme più famose al mondo.
IKEA
Il responsabile della nostra conoscenza della geografia nordica, Ingvar Kamprad, usò le iniziali del suo nome (I-K) per la sua impresa. A queste aggiunse, in un momento di sensibilità, l’iniziale della fattoria in cui passò le estati da piccolo, la E di Elmtaryd, e quella della sua parrocchia, la A di Agunnaryd, uno dei luoghi più poveri della Svezia.
ZARA
Amancio Ortega in realtà aveva in mente Zorba, perchè gran ammiratore del film “Zorba il Greco”. Il nome però era già registrato, e così, giocando unpo’ con la parola gli uscì il nome che lo avrebbe reso famoso in tutto il mondo. D’altro canto “Inditex” è l’acronimodi “Industria del Disegno Tessile”.
HARIBO
La fabbrica di caramelle più famosa al mondo deve il suo nome all’unione delle prime lettere del suo fondatore: Hans Riegel, e della città di Bonn.
H&M
Creata nel 1947, l’impresa originale era la “Hennes”, che in svedese significa “per lei”. Ed in effetti nacque come impresa d’abbigliamento femminile. Ventun’anni dopo i proprietari si associarono con l’impresario Mauritz Widforss, e cambiarono il nome della compagnia in Hennes & Mauritz, da cui l’odierno H&M.
NINTENDO
Si tratta di un insieme di ideogrammi giapponesi, che significano “responsabilità”, “cielo” e “tempio”. Il significato, volendo essere poetici, potrebbe essere “Lascia che il cielo decisa”, ma non è certo.
YAHOO!
Gli Yahoo sono personaggi inventati da Jonathan Swift, che si trovano nel romanzo “I viaggi di Gulliver”. Sono umani mostruosi e sporchi che terrorizzano la perfetta popolazione ed i loro cavalli perfetti, gli houyhnhnms. Il nome sarebbe una presa in giro umoristica ed un po’ snob agli studenti di Stanford, che crearono l’impresa.
DANONE
Il primo yogurt industriale europeo fu creato a Barcellona nel 1919 da Isaac Carasso, un arabo scappato dalla Grecia, che scelse il diminutivo del nome del figlio Daniel per il suo prodotto.
NIKE
Quale miglior nome per un’impresa di abbigliamento sportivo, che quello della dea greca della Vittoria Atenea Niké?
MANGO
Isak Andic scelse per la sua impresa il nome di un frutto esotico che scoprì in una vacanza alle Filippine nel 1980.
Il motore di ricerca più usato al mondo deve il suo nome ad un “googol”: un concetto creato negli anni ’30 per definire un numero formato da 1 e seguito da 100 zeri.
VOLKSWAGEN
Forse il più noto tra i nomi moderni: “la macchina del popolo”, approvata da Hitler nel 1937.
MERCEDES
La figlia di Emil Jellinek, uno dei pionieri dell’industria dell’automoble, ha dato il nome ad una delle marche più note del settore. L’icona del marchio è ancora, comunque, un galgo.
PEPSI
La concorrente della bibita più famosa al mondo prende il nome dalla pepsina, un’enzima digestivo che, secondo il suo ideatore, è parte della ricetta originale.
Anche questo nome, ornai , non nasconde segreti: l’app più usata viene dalla frase inglese “What’s up”? Che succede?
LEGO
I blocchi colorati che hanno fatto giocare milioni di bambini di diverse generazioni, devono il loro nome all’unione delle parole danesi ‘leg godt’, che letteralmente significano “gioca bene”.
HÄAGEN-DAZS
Inaspettatamente la popolare marca di gelati non è l’unione di nulla: nè dei nomi dei fondatori, nè di nessun luogo bucolico. Non vuol dire niente. Il nome venne creato a New York da Rose, la moglie dell’immigrante polacco Reuben Mattus, che negli anni ’60 cercava per il suo prodotto un nome che fosse, allo stesso tempo europeo, ma suonasse scandinavo.