Geni pazzi e nevrotici
“Ciò che il mondo chiama genio è lo stato di malattia mentale che nasce dal predominio indebito di alcune facoltà della mente. Le opere di tale genio non sono sane, e riflettono sempre la demenza mentale generale”.
(Edgar Allan Poe)
Yves Saint Laurent
«Per essere bella una donna deve indossare una gonna nera, un golfino nero e camminare al braccio di un uomo che la ami”. Quando lasciò la moda Yves Saint Laurent diede un emotivo discorso, spiegando come la moda fosse stata per lui una via di fuga da tutte i pensieri che, continuamente, gli si formavano nella mente. Dichiarava di aver fatto parte del “maledetto lignaggio dei nevrotici”, persone che hanno in sè stesse il proprio principale nemico.
Dichiarò, forse esagerando, che nacque con una “depressione nervosa”, che lo accompagnò tutta la vita, e che spesso ha riflesso nei suoi disegni.
Vincent Van Gogh
Uno dei geni tristemente famosi per il potere che la mente ha avuto sulla parola. Il famoso episodo della mutilazione dell’orecchio, è solo l’ultimo di una serie di atti che hanno portato il pittore ad entrare e uscire da diversi istituti psichiatrici. Van Gogh cercava la calma, una pace della mente che sfortunatamente non incontrò mai. La sua arte crebbe con il crescere del suo inferno mentale, e per questo oggi i suoi quadri risvegliano emozioni legate a passione e mistero, ma anche ad un senso di compassione per questo genio che sì si ritrasse, ma non comprese mai il proprio mondo interiore.
Virginia Woolf
L’autrice di “Mrs. Dalloway” fu sempre tormentata da dubbi esistenziali ed episodi di bipolarismo. Usò la scrittura come mezzo per proiettare le sue continue crisi, realizzando opere davvero uniche. Sfortunatamente, quando la mente ebbe la meglio, si suicidò.
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Robin Williams
Una morte recente, che colpisce per essere quella di una persona esternamente pacifica, serena, ma che in realtà ha lottato sempre con i fantasmi della sua mente. I suoi film sono tra i più emotivi e divertenti del cinema internazionale: un mix di fragilità, emozione e serietà.
Michael Jackson
Sin da piccolo si fa notare per le sue doti artistiche e per la sua grande creatività, ma l’educazione durissima del padre, ed una serie di complessi fisici, tracciarono un’adolescenza insicura e nevrotica. La continua ricerca di creare show impressionanti ed unici, nascondeva la voglia di spostare l’attenzione da sè. Il suo eterno desiderio di ritrovare l’infanzia perduta, provocarono una serie di gravi dipendenze, che lo allontanavano dai fantasmi della sua mente, ma che lo hanno nel tempo portato alla morte.